lunedì 26 aprile 2021

Giuliana Capocchia

Sono un'artista residente in Umbria e in età matura mi sono dedicata alla pittura frequentando l'Istituto d'arte B.di Betto di Perugia e conseguendo il Diploma di Maestro d'arte nel 2005/2006.
Ho frequentato le botteghe di famosi pittori umbri e ho partecipato a mostre collettive e personali nel territorio nazionale
Ho lo studio a  Mantignana -(Perugia).

lunedì 12 aprile 2021

Andy Warhol

Warhol nacque a Pittsburgh, in Pennsylvania, il 6 agosto del 1928, ultimogenito dei tre figli di Ondrej Warhola e di Júlia Justína Zavacká , ambedue modesti immigrati lemchi originari di Miková . Warhol mostrò subito il suo talento artistico, e studiò arte pubblicitaria al Carnegie Institute of Technology, l'attuale Carnegie Mellon University di Pittsburgh. Il 3 giugno 1968 una femminista radicale nonché artista frequentatrice della "Factory", Valerie Solanas, sparò a Warhol e al suo compagno di allora, Mario Amaya. Entrambi sopravvissero, nonostante le gravissime ferite riportate da Warhol avessero fatto temere il peggio. 




BMW M1 realizzata da Warhol nell'ambito del progetto BMW Art Car nel 1979

Nella primavera del 1988, 10.000 oggetti di sua proprietà furono venduti all'asta da Sotheby's per finanziare la "Andy Warhol Foundation for the Visual Arts". Il fratello Paul Warhol, allevatore di polli che non aveva mai posseduto "un particolare talento per l'arte, utilizzò la tecnica di Andy di ricavare stampe da fotografie". In tal modo riuscì a vendere poster di lattine di fagioli e "una serie di opere d'arte con la sua firma, realizzate facendo camminare delle galline sulle tele dopo averne immerso le zampe in colori acrilici".

Warhol con Jimmy Carter, 39 presidente degli Stati Uniti d'America

La sua attività artistica conta tantissime opere, che produceva in serie con l'ausilio dell'impianto serigrafico. Prendendo immagini pubblicitarie di grandi marchi commerciali o immagini d'impatto come incidenti stradali o sedie elettriche, riusciva a svuotare di ogni significato le immagini che rappresentava proprio con la ripetizione dell'immagine stessa su vasta scala. Fra i suoi assistenti, che successivamente divennero essi stessi famosi, figurò Ronnie Cutrone. Per le persone famose dell'epoca essere ritratte da Warhol divenne un imperativo a conferma del proprio status sociale. 

Su questo tema fu allestita al Grand Palais di Parigi la mostra Le Grand Monde d'Andy Warhol , dove furono esposti, tra i molti altri, anche i ritratti fatti agli italiani Gianni e Marella Agnelli . 

Cinema

L'interesse di Warhol per il cinema si manifesta a partire dal 1963, quando l'artista,dopo aver frequentato la cinémathèque di Jonas Mekas e il circuito del New American Cinema, decide di acquistare una cinepresa Bolex 16mm. A Warhol interessa la composizione dell'immagine che si viene a creare partendo da un unico punto di vista. Circondato da persone con cui scambiare suggerimenti ed idee,Warhol lavorò alla Factory con ritmi da "catena di montaggio". La Factory era una open house, un luogo aperto in cui tutti erano invitati a partecipare. 

Nello studio gravitava un mondo di originali, intorno a una figura che si faceva chiamare "capo", ma che era orgoglioso di non dare mai l'impressione di avere la minima individualità, di non essere mai altro che lo specchio del suo entourage, la copia di ciò che i suoi cortigiani volevano che fosse. 

Nel 1981 infatti, la Bertè ha pubblicato Made in Italy, un album registrato con il funk group americano Platinum Hook. L'album includeva il brano Movie per il quale è stato girato un videoclip diretto da Andy, che la Bertè aveva incontrato a New York durante la realizzazione dell'album, guadagnandosi il soprannome di "Pasta Queen",per le sue doti culinarie. Il pensiero "commerciale" di Warhol spaziava in ogni campo.




Gino Severini

Nato a Cortona, giunse diciottenne a Roma. Qui Giacomo Balla lo avviò alla pittura divisionista che approfondì a Parigi a partire dal 1906 . A Parigi fu a contatto con Pablo Picasso, Georges Braque, Juan Gris e Guillaume Apollinaire, e partecipò al nascere e allo svilupparsi del cubismo . Theo van Doesburg ha definito lo stile di Severini psychisch kubisme . 




Il futurismo

Trasferitosi a Parigi nel 1906 per studiare la pittura d'oltralpe degli impressionisti e dei post-impressionisti, Severini conosce molti dei maggiori esponenti delle avanguardie artistiche della capitale francese, tra cui Paul Signac, Georges Braque,Juan Gris, Amedeo Modigliani, Pablo Picasso e i poeti Guillaume Apollinaire, Paul Fort e Max Jacob. Durante questo periodo parigino, Severini svolge un importante ruolo di collegamento fra gli ambienti artistici francesi e italiani, in particolar modo tra sensibilità cubiste e futuriste. Frequentatore di cabaret, Severini rappresentò in modo molto efficace e originale quel mondo notturno di luci e danze in capolavori come La danza del pan pan al Monico , Geroglifico dinamico del bal tabarin e Ballerina in blu , giungendo a una visione caleidoscopica in cui spazio e tempo,presente e passato, insieme e particolare si fondono in una festa di luci e colori.

Dal cubofuturismo al classicismo

Dal 1921, in cui pubblica il trattato Du cubisme au classicisme , Severini passa da un'estetica «cubofuturista» ad una pittura che si può definire «neoclassica» con influenze metafisiche, dimostrandosi buon termometro di un sentire diffuso in tutta Europa dopo il grande trauma del primo conflitto mondiale. Si trasferisce a Roma,dove partecipa alla Quadriennale nel 1931 e nel 1935, anno in cui vince il Gran premio per la pittura, presentando un'intera sala a lui dedicata. Torna a Parigi, dove realizza una grande decorazione per l'Esposizione Universale, e in seguito alterna soggiorni tra la Francia e Roma.

Il secondo dopoguerra e il ritorno al futurismo

Nel 1949-1950, Severini aderisce al progetto dell'importante collezione Verzocchi,sul tema del lavoro, inviando, oltre ad un autoritratto, l'opera Simboli del lavoro. Si trasferisce definitivamente a Parigi, dove avrà una cattedra di mosaico con Riccardo Licata come assistente.

giovedì 1 aprile 2021

Leonardo Da Vinci

 Origini


Leonardo da Vinci fu il figlio primogenito nato da una relazione illegittima tra il notaio ventiquattrenne Piero da Vinci e Caterina , donna d'estrazione sociale modesta. « Ebbe nome Lionardo. Battizzollo prete Piero di Bartolomeo da Vinci, in presenza di Papino di Nanni, Meo di Tonino, Pier di Malvolto, Nanni di Venzo, Arigo di Giovanni Tedesco, monna Lisa di Domenico di Brettone, monna Antonia di Giuliano, monna Niccolosa del Barna, monna Maria, figlia di Nanni di Venzo, monna Pippa di Previcone». Nel registro non è indicato il luogo di nascita di Leonardo, che si ritiene comunemente essere la casa che la famiglia di ser Piero possedeva, insieme con un podere, ad Anchiano, dove la madre di Leonardo andrà ad abitare. 


Il battesimo avvenne nella vicina chiesa parrocchiale di Santa Croce, ma sia il padre sia la madre erano assenti, poiché non sposati. 

La fonte dove fu battezzato Leonardo presso la Chiesa di Santa Croce a Vinci

Nel frattempo, già nel 1452, il padre Piero si era sposato con Albiera di Giovanni Amadori, dalla quale non avrà figli. La lieta accoglienza del bambino, nonostante il suo status illegittimo, è testimoniata oltre che dall'annotazione del nonno anche dalla sua presenza nella casa paterna di Vinci. Ciò si legge nella dichiarazione per il catasto di Vinci dell'anno 1457, redatta sempre dal nonno Antonio, dove si riporta che il detto Antonio aveva 85 anni e abitava nel popolo di Santa Croce, marito di Lucia, di anni 64, e aveva per figli Francesco e Piero, d'anni 30, sposato ad Albiera,ventunenne, e con loro convivente era «Lionardo figliuolo di detto ser Piero non legittimo nato di lui e della Chaterina che al presente è donna d'Achattabriga di Piero del Vacca da Vinci, d'anni 5». La matrigna Albiera morì appena ventottenne nel 1464,quando la famiglia risiedeva già a Firenze, venendo sepolta in San Biagio. 

Leonardo ebbe così dodici fratellastri e sorellastre, tutti molto più giovani di lui , con i quali ebbe pochissimi rapporti, ma che gli diedero molti problemi dopo la morte del padre nella contesa sull'eredità. 

Ser Piero aveva già lavorato a Firenze e nel 1462, a dire di Giorgio Vasari, vi ritornò con la famiglia, compreso il piccolo Leonardo. Si pensa infatti che Leonardo restasse in campagna nella casa dei nonni, dove avvenne la sua educazione, piuttosto disordinata e discontinua, senza una programmazione di fondo, a cura del nonno Antonio, dello zio Francesco e del prete Piero che l'aveva battezzato.

Bruno Gentile

Bruno Gentile

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Pensiero

Chi ha le ali per volare in cielo, non deve camminare sulla terra!
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