sabato 1 maggio 2021

Pablo Picasso

Era il primogenito di Don José Ruiz y Blasco , pittore di modesta levatura che lavorava come insegnante di disegno alla Scuola delle Belle Arti e conservatore del Museo della città, e Maria Picasso y López de Oñate , donna di origine genovese dalla quale prenderà il nome d'arte .

Ritratto di Pablo Picasso (1900); olio su tela, 69 × 44,5 cm, Museu Nacional d'Art de Catalunya




La scrittrice Gertrude Stein ricorda la famiglia di Picasso in questi termini 

«In antico, venendo probabilmente da Genova, la famiglia Picasso passò in Spagna attraverso Palma de Mallorca.

A Malaga e A Coruña 

Un giovane Picasso con la sorella Dolores, detta Lola, in una foto scattata nel 1889.Nel 1891 la famiglia di Picasso si trasferì a A Coruña, in Galizia, dove Don José aveva accettato l'impiego più redditizio di insegnante nella scuola d'arte locale, l'Istituto da Guarda. [4] Picasso, in questo stesso periodo, diede prova del suo talento anche attraverso l'ideazione e la raffigurazione di riviste con nomi puramente di fantasia,quali La torre de Hercules, La Coruna, e Azul y Blanco.

Adolescenza a Barcellona e Madrid 

[7] Nell'ottobre dello stesso anno,[8] inoltre, Don José venne nominato professore a La Lonja, e la famiglia Ruiz si trasferì a Barcellona, proprio nello stesso periodo nel quale l'ingegner Ildefons Cerdà stava realizzando l'Eixample. Pablo approdò insomma in una metropoli ricca di suggestioni culturali, animata dai nuovi fermenti del Modernismo catalano e da una sostanziale «indipendenza politica, stabilità economica e prosperità artistica». Nel 1896, riconoscendo il suo talento, con l'aiuto del padre Picasso aprì un atelier a Calle de la Plata. La permanenza madrilena di Picasso, tuttavia, si protrasse per un solo, duro inverno, dopo il quale venne colto da un feroce attacco di scarlattina che lo costrinse, nella primavera del 1898, a trascorrere ben otto mesi a Horta de Ebro presso i genitori di Pallarès, per poi finalmente fare ritorno a Barcellona. 

Els Quatre Gats 

Il gestore della taverna era Pere Romeu che, sedotto dall'atmosfera di Le Chat noir a Parigi, decise di imitarne il concept di birreria al contempo frequentata da artisti e intellettuali. Tra la scapigliata bohème barcellonese che bazzicava per Els Quatre Gats vi era anche un giovane Picasso che, nel pieno delle sue tendenze ribelli, a partire dal 1897 cominciò a frequentare assiduamente la taverna, divenendo rapidamente uno dei membri maggiormente in vista. Pablo Picasso con l'amico Carlos Casagemas .

Primo viaggio a Parigi 

Frattanto, Picasso maturò il desiderio di andare a Parigi, incoraggiato dal contagioso entusiasmo dei suoi amici dell'Els Quatre Gats che ne decantavano lo status di capitale delle arti e delle mode. Picasso fu entusiasta di Parigi, non frequentata da «pittori locali» che dipingono «quadri idioti» , bensì segnata da una grandiosa abbondanza di stimoli artistici, animati dalle mostre retrospettive su Delacroix,Courbet e Ingres, dalla gigantesca collezione del museo del Louvre, e dalle strade brulicanti di botteghe e gallerie.

Arte Joven 

Il soggiorno francese di Picasso, tuttavia, non fu di lunga durata. Fu per questo motivo che Picasso, in un accesso di scoraggiamento, decise nel 1901 di recarsi per una seconda volta a Madrid, dove ebbe l'idea di fondare insieme all'amico anarchico Francisco de Asís Soler una rivista intitolata Arte Joven [Arte giovane]. Fu proprio in questo periodo, inoltre, che Pablo decise di adottare il cognome materno - Picasso - come nome d'arte, forse perché era meno comune di Ruiz, ma soprattutto per ribadire la propria indipendenza artistica nei confronti del padre. «I miei amici di Barcellona mi chiamavano Picasso perché questo nome era più strano, più sonoro di Ruiz. 

Ambroise Vollard fotografato davanti all'opera Evocación, realizzata da Picasso nel 1901. 

Nel segno del periodo blu 

Pablo, rimanendo profondamente scosso dalla tragica notizia, incominciò a tormentarsi e per colmare il proprio vuoto tornò ossessivamente sul dramma di Carlos, in quadri malinconici e inquieti che fanno ricorso a un impianto monocromatico azzurro. È l'inizio del cosiddetto periodo blu, che si protrasse dal 1901 al 1904. La mostra, tuttavia, non fu un successo , e Picasso - segnato da sofferenze e dalle pressanti condizioni economiche - da questo momento in poi fece continuatamente la spola tra Parigi e Barcellona. Si trattò di un lasso di tempo di afflizione e depressione nel quale Picasso approfondì e sviluppò i temi del periodo blu, che culminarono nella primavera del 1903 con la realizzazione de La Vita, opera di difficile interpretazione che pare alluda all'impotenza creativa che affliggeva l'artista in quel periodo. 

Montmatre e il Bateau-Lavoir: il periodo rosa 

Targa della taverna Au Lapin Agile, frequentata con regolarità da Picasso e i suoi amici. Grazie alla carismatica presenza di Picasso, lo studio di rue Ravignan fu frequentato assiduamente da diverse personalità di spicco. Nonostante la cronica carenza di soldi, e il perenne stato di indigenza, questo fu per Picasso un periodo assai felice. Questo periodo è definito periodo rosa dagli storici dell'arte. 

Il Doganiere Rousseau 

Henri Rousseau, Autoritratto, 1903. Era da qualche anno che al Salon des Independants venivano esposti i dipinti di un piccolo uomo di nome Henri Rousseau,soprannominato da Apollinaire «il Doganiere» per via del suo precedente lavoro di impiegato del dazio. Picasso conosceva e apprezzava le opere di Rousseau dal 1906,rimanendone affascinato per la pregnante tensione onirica e per l'ingenuismo quasi folclorico. Fu per questo motivo che, nel novembre 1909, Picasso decise di organizzare al Bateau-Lavoir un leggendario banchetto in onore del Doganiere,invitando oltre alla bande à Picasso anche Leo e Gertrude Stein. 

«Ricordi, Rousseau, quel paesaggio azteco / le foreste dove spuntano il mango e l'ananas, / le scimmie che spandevano tutto il sangue delle angurie / e il biondo imperatore fucilato laggiù. Fu così che venne coniato il termine «cubismo», a indicare quella corrente pittorica della quale Picasso sarà uno dei principali animatori. 

La nascita del cubismo 

Qui si dedicò con assoluta e piena dedizione ai propri quadri cubisti, dando vita a opere quali La femme assise e Ragazza con mandolino e i ritratti effigianti Georges Braque , Ambroise Vollard e Daniel-Heinrich Kahnweiler . Nel frattempo, nonostante i dissidi iniziali, il cubismo incominciò a riscuotere consensi, soprattutto grazie alla pubblicazione di diversi saggi e all'azione divulgatrice di Kahnweiler, fiero sostenitore dell'arte d'avanguardia che organizzò mostre internazionali a Monaco, Colonia, e Berlino. Picasso avrebbe poi intrecciato un'altra relazione sentimentale con Eva Gouel, destinata a morire precocemente di tubercolosi nel 1915, lasciando il pittore nello sconforto.

Sogni e menzogne di Franco 

Tra le esposizioni degne di nota, vi furono quelle a New York, Parigi, e in Inghilterra e Spagna.

Nel frattempo, nel 1934, Picasso fece ritorno in Spagna, e questo nuovo contatto con la terra nativa vivificò in lui le sue vecchie passioni, quali la corrida, la lotta coi galli e le tradizioni popolari. Picasso, che per un periodo fu anche direttore, in absentia, del Museo del Prado , fu intimamente scosso dalla tragedia patria, e denunciò spietatamente la sollevazione militare di Franco nel 1937 incidendo un pamphlet intitolato Sogni e menzogne di Franco , dove il generale diventa un mostro senza vita e umanità che compie azioni grottesche e raccapriccianti.

Guernica 

Fuggito prudentemente dalla Spagna nel 1936 a causa della guerra civile, ritornò in Francia dove venne incaricato, nel 1937, della realizzazione di una sua grande opera per rappresentare la Seconda Repubblica Spagnola al posto di onore del Padiglione Spagnolo nell'Esposizione Universale di Parigi del 1937. Picasso non volle mai entrare nella disputa della guerra civile allora combattuta in Spagna da Francisco Franco anche se la sua arte era considerata dal fascismo come "arte degenerata", ma venne drammaticamente turbato dal feroce crimine verso l'umanità e assorbito nella volontà di denunciare le atrocità belliche a tutto il mondo, così che velocemente stese Guernica, un'opera presentata al mondo nell'Esposizione Universale di Parigi e destinata a diventare un'icona del '900.

Antibes e Vallauris 

Segnaletica direzionale al Museo Picasso di Barcellona, istituito nel 1963.Successivamente, Picasso si trasferì nella città di Vallauris dove venne avviato alla modellazione della ceramica, coltivando una fruttuosa collaborazione con il laboratorio di Suzanne Ramié.

Ultimi anni e morte 

Rimase inoltre distante dal movimento indipendentista catalano, benché durante gli anni giovanili esprimesse un generale supporto e amicizia a numerosi dei suoi attivisti. Durante i suoi soggiorni romani frequenta l'Osteria Fratelli Menghi, intorno alla quale si ritrovano tutti gli artisti di Roma, pittori, poeti, ma anche attori, registi e sceneggiatori. Pablo Picasso muore a Mougins l'8 aprile 1973, stroncato da un edema polmonare acuto, alla veneranda età di 91 anni. Nel 2003 viene inaugurato a Malaga,sua città natale, il Museo Picasso, che raccoglie in esposizione permanente oltre 200 opere dell'artista spagnolo. 

«Quando mi resi conto che Casagemas era morto, incominciai a dipingere in blu»

È in questo modo che Picasso, colorando le proprie opere di blu e riducendo al minimo gli elementi decorativi, denuncia la progressiva decadenza del mondo intorno a sé, trattando temi quali la miseria, la malattia, la vecchiaia, e l'infermità.

Periodo rosa 

A partire dalla tarda primavera del 1904 fino al 1906, Picasso smise di usare il blu,considerandolo freddo e impersonale, e adottò una tavolozza composta da gradazioni più calde e delicate, dando così inizio a quello che i critici definiscono periodo rosa. Il colore qui impiegato, come si può facilmente dedurre, è il rosa nelle sue sfumature più tenere e chiare, che danno vita a un'atmosfera ingenua,fanciullesca, quasi dolcificata, enfatizzata dalla morbidezza e dall'eleganza del disegno. Il passaggio dal periodo blu a quello rosa non interessa solo l'apparato cromatico, reso con tinte pastello, diafane, sospese, ma coinvolge anche i motivi.

Cubismo 

Picasso e Braque, infatti, dipingono oggetti della realtà quotidiana frammentandoli in diverse schegge di realtà, viste tutte da angolazioni diverse, e poi finalmente sovrapposte in un nuovo ordine. [44] Nel 1954 Picasso espose nella Mostra del disegno e dell'incisione contemporanea insieme con Ibrahim Kodra, Modigliani,Rouault e Dufy a Chiavari[46].

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Bruno Gentile

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