martedì 2 novembre 2021
mercoledì 29 settembre 2021
giovedì 16 settembre 2021
Anna Forte
Vento.
Pensieri vanno.
Lontano.
Cammino
dove non arrivano.
Passi.
Pensieri nel vento.
Passi lontano.
Portento.
Animo umano.
AF
ESISTERE LIBERO
Se fossi.
Esistere libero.
Perdermi.
Aria.
Trovarmi.
Libertà.
Esistere libero.
Pura umanità.
AF
MAI VINTA
Piena vita.
Nessuno sconto
per chi ti guarda in faccia.
Affacciata alla finestra,
ti ho vista arrivare,
nube scura,
sole appannato.
Ho combattuto.
Animale in gabbia.
Anima abbattuta.
Vita sofferta,
non mi hai risparmiata.
Nel pianto, guardata.
Dalle lacrime rinata.
Mi guardi.
Mai vinta.
AF
NOTA BIOGRAFICA
Anna Forte, nata nel 1978, cresciuta a San Mauro La Bruca (Sa), piccolo paesino affacciato sul golfo di Capo Palinuro. Laureata in Lettere Moderne nel 2005 col massimo dei voti alla Federico II di Napoli, entra in convento per seguire il percorso vocazionale. Nel 2012 riprende lo stato laicale. Ad oggi, disabile per aver contratto l’artrite psoriasica, la scrittura, passione maturata sin dai banchi di scuola, è il canale di comunicazione privilegiato della propria vita.
Nel luglio 2021 viene pubblicato dalla casa editrice Edizioni Progetto Cultura di Roma, il suo primo libro Il camaleonte bip(olare), romanzo-testimonianza sul suo percorso di accettazione del disturbo bipolare, di cui è affetta, arricchito da uno spaccato, forte e coinvolgente, sulle difficoltà della sua vita personale e familiare.
Anna Forte |
sabato 11 settembre 2021
venerdì 10 settembre 2021
Nuovo bellissimo premio
La famiglia Mozart
Leopold definiva suo figlio come "il miracolo che Dio ha fatto nascere a Salisburgo" ed è ragionevole ritenere che il grandissimo talento mostrato dal piccolo Wolfgang abbia motivato nel padre una responsabilità molto grande, oltre quella di un semplice genitore o insegnante. Contrariamente a quanto riportato da alcuni, tra cui la figlia Nannerl, Leopold continuò a svolgere con cura i suoi servizi a corte, ma dedicò grandissima energia, molto tempo e denaro nell'educazione musicale dei figli, anche con diversi viaggi in Europa che, oltre a segnarlo fisicamente, hanno probabilmente arrestato l'avanzamento della sua carriera professionale a corte. Verso la metà del 1763, egli ottenne il permesso di assentarsi dal suo posto di vice Kapellmeister presso la corte del principe arcivescovo di Salisburgo. Itinerario del viaggio in Europa, 1763-1766.
Le linee nere mostrano il viaggio di andata verso Londra, 1763-1764, quelle rosse indicano il viaggio di ritorno verso Salisburgo, 1765-1766. Tutta la famiglia intraprese così un lungo viaggio nel continente, che durò più di tre anni.
Il piccolo Mozart in una tournée a Verona
Mozart suonò nella maggior parte di queste città, da solo o con la sorella, o presso una corte, o in pubblico, o in una chiesa. Le lettere che Leopold scrisse agli amici di Salisburgo raccontano l'universale ammirazione riscossa dai prodigi di suo figlio. A Parigi incontrarono molti compositori tedeschi e qui furono pubblicate le prime composizioni di Mozart . Maggiori speranze furono riposte nella prospettiva di vedere rappresentata nel teatro di corte un'opera buffa italiana, La finta semplice , che tuttavia vennero deluse, con grande indignazione di Leopold.
Una grande messa solenne fu invece eseguita alla presenza della corte imperiale in occasione della consacrazione della chiesa dell'Orfanotrofio. La finta semplice venne rappresentata l'anno seguente, 1769, nel palazzo dell'arcivescovo a Salisburgo. Nel mese di ottobre, Mozart fu nominato Konzertmeister senza stipendio presso la corte salisburghese. Appena tredicenne, Mozart aveva acquisito una notevole familiarità con il linguaggio musicale del suo tempo.
Le prime sonate di Parigi e Londra, i cui autografi includono l'ausilio della mano di Leopold, mostrano un piacere ancora infantile nel modellare le note e la tessitura musicale. Le sinfonie di Londra e de L'Aia attestano la rapida e originale acquisizione da parte di Mozart della musica che aveva incontrato. Analoghe dimostrazioni provengono dalle sinfonie composte a Vienna , caratterizzate da una tessitura più ricca e da uno sviluppo più approfondito.
mercoledì 1 settembre 2021
giovedì 19 agosto 2021
Maurizio Cattelan
Primogenito di tre figli, Cattelan figlio di Paolo Cattelan, tecnico radiologo, e Pierina Brillo, infermiera. Smontando e rimontando vecchi apparecchi radio e televisori,Cattelan acquisisce dimestichezza nell'assemblare, tagliare e saldare metalli. La prima galleria ad accettare le sue proposte è la Neon di Bologna. L'esordio espositivo è nel 1991, alla Galleria d'arte moderna di Bologna, dove presenta Stadium, un lunghissimo tavolo da calcio balilla con ai due lati due schiere di giocatori, in cui i bianchi erano le riserve del Cesena e i neri degli operai senegalesi che lavoravano in Veneto.
Talvolta vengono utilizzate anche opere non da lui stesso realizzate, articoli per giornali e riviste. Con Paola Manfrin e Dominique Gonzalez-Foerster pubblica la rivista Permanent Food e, con Massimiliano Gioni e Ali Subotnick la rivista d'arte Charley.Collabora saltuariamente con la rivista d'arte contemporanea Flash Art. Cattelan vive e lavora tra Milano e New York.
L’artista Maurizio Cattelan sostiene che in questi anni si è dedicato alla ricerca delle mille vite che può avere un’immagine, lavorando su idee per oggetti di arredo in collaborazione con Seletti .
Maurizio Cattelan in Piazza della Borsa a Milano nel 2012. Sullo sfondo è visibile l'opera L.O.V.E. |
Pieter Paul Rubens
Nel maggio del 1600 partì per l'Italia dove rimase per i successivi otto anni, facendo tappa prima a Venezia dove studiò Tiziano, Veronese e Tintoretto, poi, entrato in contatto con Vincenzo I Gonzaga duca di Mantova, il giovane pittore accettò l'incarico di pittore di corte, conservando tale carica fino alla fine del suo soggiorno italiano e arricchendo così ulteriormente la sua cultura figurativa con lo studio delle opere della ricca collezione ducale e la realizzazione di copie di diversi dipinti famosi. Nel 1601 venne inviato dal duca a Roma per copiare alcuni quadri. Nel 1603 fu in missione per il duca di Mantova presso il re di Spagna. Raggiunto a Roma il fratello Philipp,ricevette la commissione per la decorazione dell'abside di Santa Maria in Vallicella,opera ora al Museo di Grenoble che, terminata alla fine del 1607, riunisce in un unico dipinto la Madonna e cinque santi. Autoritratto (1623)
venerdì 13 agosto 2021
mercoledì 21 luglio 2021
giovedì 8 luglio 2021
lunedì 5 luglio 2021
LA GIOCONDA
Il sorriso quasi impercettibile del soggetto, col suo alone di mistero, ha ispirato tantissime pagine di critica, letteratura, opere di immaginazione e persino studi psicoanalitici; sfuggente, ironica e sensuale, la Monna Lisa è stata di volta in volta amata e idolatrata, ma anche irrisa e vandalizzata.
giovedì 1 luglio 2021
Antoon van Dyck
Autoritratto con girasole, 1632-1633 |
Anche dopo l'11 febbraio 1618, giorno in cui venne ammesso nella Gilda di San Luca come maestro, Van Dyck lavorò con Rubens alla realizzazione di tele come Decio Mure congeda i littori o Achille tra le figlie di Licomede. Nella bottega di Rubens, ormai pittore affermato in tutta Europa, Van Dyck fece conoscere il suo nome negli ambienti dell'aristocrazia e della ricca borghesia e venne a contatto con la cultura classica e l'etichetta di corte. Nel 1620 Rubens firmò un contratto con i Gesuiti di Anversa per la decorazione della loro chiesa.
Primo periodo inglese
Nell'ottobre del 1620, a ventuno anni, Van Dyck si trasferì a Londra, presso la corte del re d'Inghilterra Giacomo I. A convincerlo a spostarsi in Inghilterra erano stati l'insistenza del duca di Buckingham e di Thomas Howard, XXI conte di Arundel, quest'ultimo grande appassionato d'arte, amico di Rubens e protettore di Inigo Jones. Le opere eseguite da Van Dyck durante il primo soggiorno inglese sono profondamente diverse da quelle realizzate sino ad allora nelle Fiandre. Ad Anversa, da poco ritornata al cattolicesimo, Antoon aveva la possibilità di eseguire solamente tele a carattere religioso o ritratti. A Londra invece godette di maggiore libertà, sia nell'esecuzione dei dipinti, sia nella scelta del tema da rappresentare.
Altri dipinti conosciuti del periodo sono La continenza di Scipione e un ritratto del conte di Arundel. Quando comunicò la sua decisione di partire per l'Italia, Rubens gli fece dono di un cavallo per il viaggio e di numerose lettere di presentazione a pittori e a committenti.
GASTONE
Alberto Sordi in Gastone |